
Quella che noi oggi definiamo come Street art, o arte di strada (graffiti , stencil art, mural art), ha origine nel boom del graffitismo nella New York tra gli anni ‘60 e ‘70 che raggiunse la sua massima espressione con l’avvento dello spray negli anni’80 nel Bronx.
A Manhattan , i protagonisti della scena artistica erano Keith Haring e Jean Michel Basquiat che iniziarono a disegnare sui muri delle stazioni metropolitane di NY, diventando così ambasciatori di un movimento che divenne presto universale. Per questo nuovo linguaggio espressivo denominato Street art si aprono così le porte di gallerie d’arte e musei di tutto il mondo.
La Street art ha il grande vantaggio di essere fruibile gratuitamente da un illimitato numero di persone senza limiti di spazio, trasformando così i muri delle città in un museo a cielo aperto.
Anche in Europa , all’inizio XXI secolo molti writers si distaccano dal movimento del graffitismo per comunicare la loro necessità di espressione creativa a un nuovo pubblico più ampio. La Street art, infatti diventa presto parte integrante e familiare del paesaggio urbano di molte capitali Europee, come Parigi, Berlino, Bristol, Dublino e Roma.
Elisabetta Riccio è una fotografa documentarista e fine art che segue il movimento della street art dal 2012. In quell’anno ha iniziato a lavorare con diversi artisti di fama internazionale, viaggiando con loro tra Stati Uniti e Centro America. Ha fotografato i lavori degli artisti Vhils, Faith 47, Evoca1, Alexis Diaz e tanti altri.
Questa esperienza le procura nel 2013 l’invito dell’Artesano Project, il primo festival di street art della Repubblica Dominicana, come documentarista ufficiale della manifestazione. Obiettivo dell’incarico svolto a Rio San Juan, un piccolo villaggio di pescatori, è la creazione di uno storytelling fotografico in grado di restituire, con intensità e verità, il rapporto tra artisti e popolazione locale durante il periodo di riqualificazione artistica del borgo.
Nel 2016 espone alcune sue opere al Museo della Scrittura di Torino, sotto la curatela del gallerista Ermanno Tedeschi, in un progetto collettivo Street art volant. Durante questi anni lavora inoltre con MISSION TO ART, la STREET ART RESIDENCY in collaborazione con STREET ART NEWS.
A Ottobre 2020 presenta la sua Fanzine A-TYPICAL Urban Vision alla fiera internazionale di Graffiti, Urban Art e Muralismo Unlock Book Fair di Modena.